Il lavoro di chi si occupa delle pulizie professionali rappresenta una delle colonne portanti di numerosi settori produttivi e servizi, dagli ospedali alle scuole, dagli uffici pubblici alle aziende private. La discussione attorno al giusto compenso orario per queste figure è più attuale che mai, specialmente alla luce degli ultimi aggiornamenti contrattuali che hanno portato variazioni significative sulle cifre minime stabilite dalla legge e dal CCNL di riferimento.
Quanto si guadagna davvero all’ora chi fa le pulizie
I salari per addetti alle pulizie hanno subito recentemente un importante aumento del 16,6% in seguito al rinnovo del contratto collettivo nazionale dedicato alle imprese di pulizia e multiservizi per il periodo 2025-2028. Questo adeguamento, firmato dalle principali sigle sindacali e associazioni datoriali, si applica a oltre 600.000 lavoratori in tutta Italia e prevede, a pieno regime, un incremento di 215 euro mensili per il livello medio d’inquadramento. L’aumento sarà effettivo dal 1° luglio 2025, portando complessivamente circa 5.700 euro in più entro fine 2028 per una figura professionale inquadrata a un secondo livello, tra i più diffusi nel settore.
Se si osservano i dati medi attuali, aggiornati a luglio 2025, si nota che la paga oraria lorda di un addetto alle pulizie si attesta intorno ai 7,54 euro. Tale cifra corrisponde a una base calcolata secondo le tabelle sindacali e i dati delle principali agenzie di intermediazione lavorativa. Su un contratto full time standard, si raggiunge un importo mensile lordo di circa 1.277 euro e un lordo annuo di poco inferiore a 15.400 euro.
La paga effettiva può variare in base a elementi come:
- Area geografica: il Nord e le grandi città tendono a offrire compensi leggermente superiori rispetto al Sud e ai piccoli centri.
- Tipologia di contratto: i part-time spesso comportano un orario minimo maggiorato o condizioni più flessibili, ma la tariffa oraria può oscillare.
- Livello di inquadramento: ruoli con maggiore esperienza o responsabilità hanno diritto a una retribuzione superiore.
Questi dati si riferiscono sempre a lavoratori regolari e contrattualizzati; nel caso del lavoro “a nero”, purtroppo ancora diffuso, le cifre possono essere drasticamente inferiori.
Il confronto tra paga reale ed equità salariale
Persiste nel settore una diffusa discrepanza tra quanto le imprese, le cooperative o i singoli clienti privati siano disposti a pagare e quanto dovrebbe essere riconosciuto per garantire dignità e diritti al lavoratore. Ad esempio, su alcune piattaforme di confronto per il costo del servizio, la tariffa richiesta per una vera impresa di pulizie con personale regolarizzato (che comprende oneri, tredicesima, costi accessori, assicurazioni, prodotti e trasporti) può arrivare fino a 25 euro l’ora al cliente finale.
Il margine tra questa cifra e quella effettivamente percepita dall’addetto alle pulizie, poco superiore ai 7 euro lordi all’ora, è assorbito dal costo dei materiali, i contributi previdenziali, la copertura assicurativa, la formazione obbligatoria e la marginalità d’impresa. Se si cerca di abbattere artificialmente il costo orario pagato, gran parte degli oneri ricade inevitabilmente sul lavoratore, che spesso si trova a percepire anche 4-5 euro netti l’ora, in caso di contratti irregolari.
Come verificare se stai pagando troppo poco (o troppo)
La soglia minima per un pagamento corretto si deve sempre riferire alle tabelle retributive del CCNL multiservizi, aggiornate periodicamente e facilmente consultabili tramite i principali sindacati o portali di settore. Ad oggi, corrisponde a poco più di 7,50 euro lordi all’ora, con poche variazioni regionali. Pagare meno significa violare regole precise e esporsi a rischio sanzioni, oltre che perpetuare una condizione poco dignitosa per chi svolge un lavoro faticoso e spesso invisibile. Al tempo stesso, pagare molto di più della cifra standard ha senso solo se il servizio comprende:
- fruizione di detergenti o attrezzature specifiche forniti dall’operatore;
- copertura assicurativa aggiuntiva o garanzie specifiche su danni e infortuni;
- urgenze, lavori festivi o notturni o interventi in contesti a rischio (ambienti sanitari, industrie chimiche, ecc.).
Nel caso di un privato che assuma direttamente una collaboratrice domestica, la paga oraria può essere soggetta a trattativa ma deve comunque rispettare i minimi retributivi del CCNL di categoria.
Gli effetti di un salario basso
Mantenere retribuzioni inferiori alla soglia legale comporta numerose conseguenze sociali negative: non solo precarizza la posizione del lavoratore, ma incentiva il lavoro in nero, privo di tutele, previdenza e sicurezza. Sul piano economico, questo fenomeno alimenta una spirale di concorrenza al ribasso, favorendo solo chi elude le regole a danno degli operatori regolari e dei clienti che scelgono professionalità e legalità.
Elementi che compongono il costo orario “giusto”
Le imprese di pulizia affidabili devono calcolare il costo orario non soltanto sulla paga lorda da corrispondere al lavoratore ma anche su un insieme di voci aggiuntive. Un’analisi dettagliata mostra che nel preventivo finale convergono:
- Retribuzione lorda del dipendente;
- Oneri previdenziali e assicurativi (INPS, INAIL);
- Costi di formazione e aggiornamento obbligatori;
- Acquisto di materiali, prodotti e DPI;
- Trasferte o rimborso carburante;
- Costi di gestione e profitto aziendale;
- Eventuali premialità su efficienza, qualità, reperibilità nei festivi, rischi particolari.
Per questo motivo, al cliente viene spesso presentato un preventivo orario che può arrivare anche a 20-25 euro, pur garantendo al lavoratore una paga “base”. Una cifra inferiore, specialmente in ambito privato, lascia spesso scoperti elementi indispensabili.
Per chi desidera essere certo di riconoscere una retribuzione giusta, la raccomandazione è confrontare le tabelle sindacali aggiornate e dialogare in modo trasparente sia con il lavoratore sia con qualsiasi impresa intermedia. Soltanto in questo modo sarà possibile impedire abusi e garantire un servizio di qualità che valorizzi la dignità di chi ogni giorno rende vivibili e sicuri gli spazi della collettività.